La tredicesima mensilità è l’equivalente dei regali di Babbo Natale per gli adulti. La attendiamo a lungo, ci domandiamo a quanto possa ammontare, il giorno in cui arriverà, ma soprattutto quello che potremmo farci!
Vero anche che, con i tempi che corrono, sempre più la tredicesima non è riservata a togliersi qualche sfizio quanto piuttosto a far fronte alle classiche stangate di fine anno: IMU, TASI, bollo, che si aggiungono alle classiche spese fisse del mese. Quando siamo fortunati, però, riusciamo a far avanzare qualcosina per i regali di Natale e magari anche per organizzare una vacanza invernale.
A patto che quello che risulti scritto sulla busta paga sia almeno uguale a quello che ci aspettiamo. Quest’anno, quindi, è meglio che tu parta preparato, e faccia un calcolo della tredicesima in modo da non avere brutte sorprese. Come? Te lo spieghiamo noi!
Come si calcola la tredicesima mensilità e quando viene erogata: cosa dice la legge
Quella succulenta busta paga, che non corrisponde a un mese di duro lavoro (anche se è meritata comunque), ma a un “regalo”, ha una lunga storia.
Originariamente, la tredicesima era davvero un regalo, volontario, da parte del datore di lavoro. Solo il 5 agosto del 1937 questa gratifica natalizia divenne un istituto di legge, come poi succederà per la quattordicesima. Inizialmente confinata al settore industriale, negli anni ’60 viene poi estesa a tutti i lavoratori pubblici e privati.
Modalità di pagamento della tredicesima
Questo pagamento è quindi uno stipendio extra, come se appunto ci fossero tredici mesi in un anno. Ma non preoccuparti, perché non si tratta di un vero e proprio regalo per cui sentirti in debito. L’importo totale della tredicesima viene infatti accumulato mese dopo mese dall’imprenditore, ma rilasciato in un’unica soluzione a fine anno.
Tuttavia, alcuni CCNL prevedono anche una seconda possibilità, che è quella di un pagamento a rate, ossia corrispondere mese per mese l’importo accumulato. Questo succede tipicamente nelle piccolissime aziende, dove è più comodo per l’imprenditore pagare poco per volta.
A chi spetta
Il pagamento della tredicesima spetta a tutti i lavoratori, pubblici e privati, che abbiano un contratto di lavoro subordinato. Tra questi rientrano per esempio anche colf e badanti, e anche i lavoratori a chiamata, per i quali il calcolo della tredicesima viene effettuato tenendo conto delle ore svolte. Essendo erogata dall’INPS, spetta anche ai pensionati di ogni genere, compresi quelli che percepiscono assegni di invalidità o assegni sociali.
Non spetta, invece, ai lavoratori con un contratto di collaborazione coordinata.
Tredicesima e quattordicesima sono uguali?
Torneremo sull’argomento quando approfondiremo la quattordicesima, ma queste due mensilità extra sono molto diverse. La tredicesima spetta a tutti, mentre la quattordicesima è prevista solo in alcuni contratti collettivi. Inoltre, mentre la prima viene erogata dall’INPS, la seconda deve essere versata dal datore di lavoro.
Come calcolare la tredicesima
Ma ora veniamo al bello: come si calcola la tredicesima? Come facciamo a sapere in anticipo quanto ci sarà sulla busta paga?
Il rateo mensile di cui parlavamo prima, ossia la cifra che si accumula ogni mese, vale solo per quei mesi in cui si è lavorato per più di 15 giorni; altrimenti il mese non verrà conteggiato.
Se quindi la tredicesima è pari a 1/12 della retribuzione annua lorda, tutto quello che devi fare è moltiplicare il numero dei mesi di lavoro per la retribuzione lorda mensile e dividere l’importo così ottenuto per il totale delle mensilità.
Da questa cifra bisogna poi sottrarre le varie ritenute fiscali e previdenziali: anche per la tredicesima mensilità è infatti previsto il pagamento dei contributi. Nel caso specifico dell’Irpef, si utilizza l’aliquota relativa all’ultimo stipendio. Dopodiché si detraggono anche i contributi sociali e le anticipazioni di rate per l’INAIL. Infine, a questo calcolo non vengono applicate le detrazioni familiari, né quelle da lavoratore dipendente.
Il risultato finale?
La tredicesima non corrisponderà mai a uno stipendio intero, purtroppo devi fartene una ragione. La legge ha previsto delle condizioni economiche più sfavorevoli rispetto a quelle di un normale stipendio.
Quello che puoi fare è, stipendi alla mano, tutti i tuoi calcoli, e verificare che tutto ti torni. Anche sulla busta paga della tredicesima sono infatti presenti tutte le detrazioni e aliquote applicate, per cui non ti sarà difficile verificare che sia tutto ok.
E per i pensionati?
Come abbiamo detto, la tredicesima spetta anche a loro. Il calcolo prevede di sottrarre alla pensione lorda mensile l’aliquota Irpef. Ovviamente, più la pensione lorda è alta, più lo scarto sarà maggiore.
Ma per le pensioni più basse, invece, è previsto un bonus sulla tredicesima che non è soggetto ad alcun tipo di tasse.
Elementi che concorrono a determinare l’importo
Non è tutto! Quando bisogna calcolare la tredicesima c’è da tenere conto anche di altri elementi che possono essere presenti.
Ci sono alcune condizioni particolari che generalmente possono avere conseguenze sul rapporto di lavoro. Tra queste:
- Maternità e allattamento
- Malattia
- Ferie e festività
- Congedo matrimoniale
- Infortuni e malattie professionali
- Cassa integrazione
Tutte queste circostanze concorrono alla formazione dell’importo della tredicesima, fortunatamente.
Quello che invece resta escluso sono le aspettative, le indennità per ferie non godute e il lavoro straordinario.
Quando viene pagata la tredicesima?
Un altro quesito fondamentale è quando si prende la tredicesima. In questi caso la situazione non è uguale per tutti, bisogna quindi differenziare i dipendenti pubblici da quelli privati, e all’interno di questi i diversi contratti nazionali.
Nel primo caso l’erogazione è regolata dalla legge. Il decreto legge del 25 settembre 2001 ha disciplinato che la tredicesima mensilità debba essere corrisposta unitamente allo stipendio di dicembre. Inoltre, quest’ultimo viene anticipato rispetto alla classica data di erogazione (che generalmente varia dal 23 al 27 del mese) e corrisposto invece intorno a metà mese, dal 13 al 16.
Diverso è il discorso dei dipendenti privati, per i quali invece non esiste nessuna legge a disciplinare quando la tredicesima debba essere pagata. Alcuni dei contratti collettivi nazionali, però, disciplinano alcuni dei dettagli dell’erogazione.
In un’impresa privata esiste comunque la possibilità da parte del dipendente di mettersi d’accordo con il datore di lavoro per l’erogazione della tredicesima, in base alle reciproche esigenze, compresa la possibilità di cui abbiamo parlato prima di un pagamento rateale.
Per i pensionati, invece, la tredicesima è corrisposta insieme alla pensione, generalmente erogata il primo giorno del mese.
Infine, cosa succede se il datore di lavoro non ti paga la tredicesima?
Attenzione! Quella mensilità è un tuo diritto e nessuno può sottrartelo. Nell’immediato puoi redigere una lettera di sollecito, esortando il tuo datore di lavoro a provvedere. Se ciò non avvenisse, puoi rivolgerti a un sindacato. Ricorda comunque di agire entro i tre anni successivi (non abbiamo dubbi che tu lo faccia!) altrimenti andrà in prescrizione.