Programmazione ferie estive: CCNL e leggi

Incredibile ma vero, la programmazione ferie estive è stata fatta. Dopo un intero anno (tranne per i pochi fortunati della settimana bianca) di lavoro, di discussioni e di stress, finalmente le ferie estive arrivano a farci staccare la spina e a farci ricaricare per l’anno successivo. Le vacanze, o più propriamente le ferie, sono infatti un diritto inalienabile del lavoratore, necessarie per soddisfare le esigenze psicofisiche fondamentali e permettergli di recuperare per poter affrontare al meglio un nuovo periodo lavorativo.

Almeno così dovrebbe essere! Tra l’organizzazione della vacanza, i bambini e le telefonate che non si interrompono spesso le ferie hanno quasi lo stesso carico di stress di una settimana lavorativa.

Spesso, poi, a creare problemi sono anche i colleghi in ufficio, con i quali è difficile mettersi d’accordo per la settimana da scegliere. Per tutti questi motivi, una programmazione ferie estive è necessaria per poter partire serenamente e senza preoccupazioni.

Programmazione ferie estive: CCNL e leggi e rapporti con i colleghi di lavoro

Agosto, 1960- 1980.

Un ramo batte sulla saracinesca di un negozio chiuso. Un telefono, in una casa, squilla a vuoto. L’unico supermercato aperto della città è deserto.

Sulle autostrade italiane, invece, migliaia e migliaia di auto, cariche di valigie e portapacchi, viaggiano verso la meta scelta dagli italiani per le loro vacanze, per godersi un intero mese di meritato relax.

Oggi, nel 2019, non è più così. La programmazione delle ferie estive si riduce a una settimana che si riesce a ricavare tra un impegno e l’altro, spesso quella di ferragosto, per la quale si è costretti a prenotare con mesi e mesi di anticipo.

Sembra ingiusto, per un intero anno di lavoro, potersi godere una sola settimana in vacanza. E in effetti non è l’unico periodo per godersi le proprie ferie. Cosa dice la legge al riguardo?

La normativa sulla programmazione ferie estive: leggi e CCNL di riferimento

La nostra Costituzione, all’articolo 36, dice:

Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunciarvi”.

Il codice civile, inoltre, all’art. 2109 prevede che il lavoratore abbia diritto a un periodo annuale di ferie retribuito e continuativo compatibilmente con le esigenze dell’azienda. La sua durata è fissata dal singolo CCNL e deve essere preventivamente comunicata al datore di lavoro.

Infine, il decreto legislativo 66 del 2003 fissa il periodo di ferie totale annuale in quattro settimane. Queste ferie vengono calcolate in ore, e devono essere suddivise nel corso dell’anno in questo modo:

  • Due di queste quattro settimane devono essere sfruttate entro il 31 dicembre dell’anno in cui sono state maturate
  • Le altre due nell’anno e mezzo successivo all’anno di maturazione.

I singoli CCNL, inoltre, possono aggiungere ulteriori giorni di ferie.

Nel CCNL commercio, ad esempio, i giorni di ferie totali sono 26 (festività escluse) sia per i lavoratori full time che per quelli part time, e di questi almeno 2 settimane devono essere godute consecutivamente.

Il datore di lavoro non può rifiutare la programmazione ferie estive, che sono un diritto del lavoratore, e non può nemmeno convertirle monetizzandole.

Può, però, liquidare le ferie aggiuntive rispetto a quelle standard, i ROL (permessi di ore) e le ex festività.

Le sanzioni

Poiché le ferie sono disciplinate dalla legge, esistono delle sanzioni per chi non rispetta la normativa. Le sanzioni si applicano principalmente al datore di lavoro.

Se uno o più dipendenti, ad esempio, non ha goduto entro i 18 mesi successivi le ferie maturate nell’anno, verrà applicata una sanzione amministrativa in base al numero di dipendenti che non hanno goduto delle ferie.

L’accordo con i colleghi e il datore di lavoro

Ciò detto, la programmazione ferie estive deve essere decisa di comune accordo con il datore di lavoro e eventualmente i colleghi.

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La norma (non la legge) vuole che il datore di lavoro comunichi con qualche mese di anticipo gli “slot” in cui è possibile prendere ferie e avere così una programmazione ferie estive pronta per il mese di giugno.

Contestualmente il datore di lavoro comunica anche l’eventuale periodo di chiusura per l’azienda, per il quale ovviamente non è necessario presentare richiesta di ferie. Questa situazione viene chiamata con il nome di “ferie collettive”. A dispetto di quanto molti pensano, il datore di lavoro può infatti determinare un periodo di chiusura, e quei giorni di “ferie forzate” rientrano nel conteggio. È quindi conveniente programmare le proprie vacanze nel periodo di chiusura aziendale!

Oltre alle esigenze del datore di lavoro, per la programmazione ferie estive bisogna tener conto anche dei colleghi. In questo caso non esistono norme, ma il semplice buon senso, che farà accordare il team tenendo conto delle esigenze del singolo lasciando sempre qualcuno di copertura in ufficio/negozio/fabbrica, anche se si tratta di un periodo “fiacco”.

Questo è spesso il momento in cui la programmazione ferie estive genera più discussioni. Il nostro consiglio è di far valere le proprie ragioni, ma di cercare di comprendere anche le situazioni personali degli altri, specialmente se sono coinvolti bambini, anziani o animali a cui badare!

Spesso i colleghi discutono del piano ferie in maniera ufficiosa anche diversi mesi prima, in modo da poter prenotare in serenità le proprie vacanze e creare così un clima sereno in ufficio.

La richiesta di ferie

Per completare la programmazione ferie estive resta da inoltrare la richiesta. Nelle grandi aziende, spesso esiste un gestionale nel quale inserire le proprie date. Una volta inoltrata la richiesta un responsabile si preoccuperà di approvarla.

Nelle piccole aziende, invece, è sufficiente richiederle in forma scritta e ricevere l’approvazione, sempre scritta attraverso la firma, del datore di lavoro.

In nessun caso, però, è possibile partire senza prima aver ricevuto l’autorizzazione!

 

Ora che hai fatto tutto, puoi goderti le tue meritate vacanze. Almeno finché non sarà tempo di rientrare in ufficio

Non hai un lavoro da cui andare in ferie?

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