Le novità della legge 81/2008, il nuovo Testo

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La legge 81/2008, da molti conosciuta come il Testo unico sicurezza sul lavoro, ha recentemente introdotto delle novità. Questi aggiornamenti sono stati pubblicati sul sito dell’Ispettorato nazionale del lavoro  nel mese di aprile, quando la famosa legge sicurezza sul lavoro ha compito ben 11 anni.

Ma cosa prevede la nuova normativa e quanto andrà a incidere sul modo di gestire la sicurezza sul lavoro? Scopriamolo insieme!

Le novità della legge 81/2008, il nuovo Testo unico sicurezza sul lavoro

Quando si parla di lavoro, le norme sono in genere molto rigide, specialmente se si tratta di sicurezza. Questo perché la responsabilità di eventuali incidenti o infortuni sul lavoro ricade quasi sempre – in gran parte – sul datore di lavoro. La sicurezza sui luoghi di lavoro è oggetti di corposi regolamenti, in cui vengono istituite procedure quasi sempre oggetto di protesta da parte dei lavoratori.

Eppure, c’è una cosa che forse non tutti sanno: la legge 81/2008 è una delle più avanzate al mondo in materia di sicurezza sul lavoro. Tanto che, infatti, si tratta di uno dei pochi casi in cui l’Europa ha successivamente creato altre norme basandosi su una legge nazionale. Proprio la nostra!

Con questo testo sono stati introdotti una serie di parametri tra cui l’individuazione dei fattori di rischio e la loro riduzione, nonché il controllo dell’efficacia delle misure intraprese e la definizione di una strategia di sicurezza a livello aziendale.

Grazie al lavoro dei legislatori e delle commissioni si è giunti a un testo molto avanzato, in cui sono previsti tutte le possibili eventualità e i loro sviluppi. Di fatto si è costruito un vero sistema di tutela che accompagna il lavoratore dal momento dell’infortunio o comparsa della malattia e lo segue per tutto il suo decorso, sia dal punto di vista medico che assicurativo e giudiziario.

Ciò nonostante, comunque, le cifre sono ancora preoccupanti.

I numeri

Cominciamo col dire che, dall’introduzione della legge 81/2008, il numero di incidenti sul lavoro è sensibilmente diminuito, anno dopo anno. Tuttavia, nel 2018 si è registrato un aumento (seppur relativo rispetto a 10 anni fa), segno che qualcosa nell’applicazione delle procedure non sempre va come previsto.

In occasione della giornata della sicurezza sul lavoro dello scorso aprile, l’Inail ha pubblicato un report relativo ai primi mesi del 2019. Secondo quest’indagine, in questi mesi si sono già registrati 86000 episodi, e purtroppo si contano già 82 vittime. Di queste, la fascia d’età più colpita sembra essere quella tra 45 e 54 anni, con una leggera preponderanza per gli uomini. La motivazione, probabilmente, è dovuta al fatto che questi ultimi sono più soggetti a lavori manuali, che possono essere più pericolosi.

Le novità

Sono diverse le novità proposte da questa nuova versione della legge 81/2008. Di queste, la prima è sicuramente il decreto interministeriale del 22 gennaio, con il quale si introducono nuove misure riguardanti la segnaletica stradale di attività con presenza di traffico veicolare, come possono essere i cantieri.

La segnaletica della legge 81/2008

I cantieri sono luoghi in cui i rischi di infortunio sono molteplici. Per questo, il decreto ha fissato nuove norme riguardanti la posa, il mantenimento e la rimozione della segnaletica di segnalazione e delimitazione delle attività in corso. Il tutto si complica, ovviamente, quando questa segnaletica deve integrarsi con quella stradale: in questo caso sarà il datore di lavoro a dover provvedere a integrare le due normative.

La segnaletica di cantiere ha bisogno di essere coerente, credibile, visibile e leggibile. Il decreto interministeriale stabilisce quindi una serie di caratteristiche che la segnaletica deve rispettare per poter essere considerata valida.

Sempre in materia di luoghi di lavoro come i cantieri, inoltre, si è provveduto ad aggiornare le tabelle riguardanti le attività di verifica periodica delle attrezzature di lavoro.

I DPI

Una seconda importante novità riguardante la legge 81/2008 tratta invece dei cosiddetti DPI, ossia i dispositivi di protezione individuale. Questi sono degli oggetti, solitamente da indossare, che hanno lo scopo di salvaguardare il lavoratore da specifici rischi. Sono DPI, ad esempio, tanto le scarpe antiinfortunistiche quanto le cuffie, così come maschere, guanti, imbracature e così via.

Sembra che la maggior parte degli incidenti sul lavoro sia da attribuire al mancato o non corretto utilizzo dei DPI. Abrasioni, ustioni e ferite varie sarebbero infatti quasi sempre evitabili con l’apposizione di questi semplici ma efficaci oggetti.

Secondo il decreto legislativo 17/2019, i DPI devono essere fabbricati e commercializzati in maniera conforme a quanto previsto dalle norme dell’Unione Europea. Inoltre, lo stesso decreto interministeriale di cui abbiamo parlato prima prevede anche delle norme riguardanti la segnaletica stradale per l’uso dei DPI.

Anche se il loro utilizzo dovrebbe essere ben chiaro poiché già disponibile nel regolamento, è necessario richiamare l’attenzione dei lavoratori sull’utilizzo dei DPI ogni qualvolta questi si rendano necessari (o anche solo consigliabili). Anche questi cartelli devono essere chiari, visibili e facilmente comprensibili da tutti i lavoratori. Informazione e formazione sono fondamentali per evitare che i lavoratori trascurino o rifiutino i DPI.

Gli altri ambienti di lavoro

Anche se queste ultime novità della legge 81/2008 si riferiscono espressamente al lavoro nei cantieri, il testo unico sicurezza sul lavoro comprende comunque anche tutti i rischi relativi alle altre tipologie di lavoro, non limitandosi soltanto a incidenti quali tagli e abrasioni.

Anche i rischi chimici, biologici e batteriologici sono oggetto di norme. Inoltre, è presente una sezione interamente dedicata al rischio psicologico. Questo tratta tanto della sindrome da stress lavoro correlato (di cui parleremo nelle prossime settimane) quanto di situazioni di insoddisfazione generate da ordini contraddittori, mancanza di prospettive e molto altro.

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