Lavoro straordinario obbligatorio: come funziona

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Il lavoro straordinario obbligatorio è una realtà per ogni tipologia di mansione e settore di attività: dall’impiegato al fornaio, dal meccanico al dirigente. Tutti sono stati costretti, qualche volta o molto spesso, ad effettuare più ore di lavoro di quelle previste.

E, se per qualcuno non è stato un problema, molti altri si sono invece chiesti se tutto questo lavoro fosse previsto dal loro contratto. Ma naturalmente, una volta tornati a casa, non si è certo andati a spulciare tra i documenti per cercare il cavillo!

Ecco quindi che questo articolo potrebbe tornare molto utile per tutti coloro che sono in dubbio sulla legittimità del loro lavoro straordinario e vorrebbero capire come funziona nero su bianco.

Lavoro straordinario obbligatorio: come funziona e quali sono le leggi a cui fare riferimento

Ne abbiamo parlato qualche settimana fa, quando abbiamo analizzato la differenza tra lavoro supplementare e straordinario: una differenza che appartiene soltanto ai lavoratori part-time, che possono distinguere tra le ore eccedenti il loro contratto e quelle eccedenti un full time.

Il lavoro straordinario obbligatorio, invece, è comune sia ai lavoratori part time che quelli full time, e riguarda solamente quelle ore di lavoro che vanno oltre il massimo delle ore previste da un contratto full time, che generalmente corrispondono a 40.

Ci sono alcuni contratti come quelli del turismo e quelli delle cooperative che hanno soglie leggermente diverse, ma la sostanza non cambia: il lavoro straordinario obbligatorio è legittimo.

Gli straordinari e la legittimità – lavoro straordinario normativa

L’articolo 3 del Decreto Legislativo 66/2003 definisce come lavoro straordinario il lavoro svolto oltre il normale orario di lavoro.

Secondo la normativa, il lavoro straordinario obbligatorio può essere pari a un massimo di 8 ore settimanali, per un totale quindi di 48 ore. Nell’arco di un anno, inoltre, le ore devono essere pari a un massimo di 250.

Si tratta quindi di un istituto contrattuale disciplinato dalla legge, e pertanto – finché resta nei limiti – perfettamente legittimo.

Il lavoro straordinario è però definito tale proprio perché si tratta di una contingenza particolare, al di fuori della normalità e quindi limitata. Se dovesse invece diventare un’abitudine, si configurerebbe un abuso che danneggia sia il lavoratore – costretto a più lavoro di quanto permesso e pattuito – sia il datore di lavoro, che paga una cifra ben diversa per le ore di straordinario!

Quali sono le contingenze che permettono il lavoro straordinario obbligatorio?

Principalmente si tratta di:

  • Eventi particolari e imprevedibili, come l’assenza di più lavoratori nello stesso momento;
  • Esigenze produttive sopravvenute;
  • Situazioni di forza maggiore.

Retribuzione lavoro straordinario

un lavoro nella ristorazioneIl lavoro straordinario obbligatorio, come dicevamo, non viene pagato come il normale orario di lavoro ma segue delle regole differenti. È infatti prevista una maggiorazione della retribuzione oraria, disciplinata dal contratto collettivo nazionale di competenza.

Tuttavia, è fatta salva – nel momento in cui ci sia accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore – la possibilità di “pagare” lo straordinario attraverso una compensazione di ore.

Facciamo un esempio: nel CCNL commercio, uno dei contratti collettivi più diffusi, è l’articolo 137 a disciplinare la retribuzione straordinaria, e questo prevede:

  • 15% di maggiorazione per le ore dalla 41° alla 48°;
  • 30% di maggiorazione per domenica e giorni festivi;
  • 50% di maggiorazione per ore di lavoro notturne (dalle 22 alle 6), sempre che non si tratti di un normale turno di lavoro.

Ma questo è solo un esempio, altri contratti collettivi, come quello metalmeccanico, possono prevedere una diversa retribuzione, anche a forfait.

O ancora, in casi come lo smartworking, deve essere il lavoratore a determinare il numero di ore che diventano straordinario.

Come rispondere alla richiesta di lavoro straordinario obbligatorio

Certo, guardando le maggiorazioni delle retribuzioni, sembra che fare gli straordinari sia molto conveniente. Ma quali sono le opzioni a nostra disposizione?

La regola di base è una sola: gli straordinari sono, in teoria, obbligatori. Nel senso che, se vengono richiesti, generalmente non possono essere rifiutati.

Ovviamente, però, ci sono delle eccezioni; si tratta di motivazioni oggettive e dimostrabili.

Non ci si può, ad esempio, rifiutare perché si era programmato un pomeriggio di shopping o perché si ha sonno. Si può, però, nel caso in cui ci sia una visita medica programmata, o una partenza, o il bambino da andare a prendere a scuola.

Inoltre, è sempre possibile rifiutare quando le ore di lavoro straordinario obbligatorio abbiano già raggiunto la quota annua massima.

Infine, c’è da tenere conto anche del lavoro su turni, per il quale sono previste ulteriori limitazioni. Per il lavoro su turni, infatti, non può essere richiesto (o meglio, può essere rifiutato) lo straordinario che prevede il rientro al lavoro senza che siano passate 11 ore di riposo continuato rispetto al turno precedente, sia esso regolare o straordinario. Ciò significa inoltre che la durata di un singolo turno non può superare le 13 ore totali, straordinario compreso.

Ciò va a sommarsi alla regola delle 48 ore settimanali, ma queste ore non sono da considerarsi assolute, ossia nell’effettiva settimana di riferimento, ma sono invece da calcolare in media su un arco temporale più ampio, generalmente corrispondente a 3-4 mesi.

Al di là del lavoro su turni, il lavoratore può rifiutare il lavoro straordinario obbligatorio anche quando:

  • è uno studente
  • quando non sussistano le effettive ragioni di necessità (da dimostrare).

Le sanzioni

Quando le norme che regolano il lavoro straordinario vengono violate, scattano delle sanzioni rivolte quasi sempre al datore di lavoro.

Nel caso del superamento del tetto delle 250 ore annue, ad esempio, può essere comminata una sanzione amministrativa che va da 25 a 154 €. Se la violazione vale per più di 5 lavoratori si passa a una sanzione da 154 a 1032 €.

Gli stessi importi valgono anche per il mancato pagamento delle maggiorazioni per lavoro straordinario, rispettivamente nel singolo caso e per più di 5 lavoratori.

 

Ora che sei informato sui tuoi diritti e doveri puoi affrontare il prossimo straordinario con serenità!

Voglia di cambiare aria?