Quali sono i lavori del futuro? Esistono davvero dei trend che portano a un’alta richiesta di una specializzazione piuttosto che un’altra? Quali sono i fattori che influenzano questa richiesta e come possiamo fare per prevederli? Oggi cerchiamo di rispondere a queste domande, anche se abbiamo lasciato la sfera di cristallo a casa!
Lavori del futuro: ecco le professioni più richieste dalle aziende
Quando a 18 anni scegli il percorso da seguire, che si tratti di università, scuole di specializzazione, lavoro o altro, pensi a soddisfare le tue passioni e trovare uno scopo nella vita. Come è giusto che sia! Con la crisi nel mondo del lavoro, operò, sempre più spesso i giovani agiscono diversamente.
Lo scopo non è più fare quello che si vuole nella vita ma trovare un lavoro. Di qualunque tipo. Qualcosa che ti permetta di avere uno stipendio accettabile, di sposarti e di mettere su famiglia, oppure di viaggiare, o comunque di soddisfare i propri desideri.
Possono le nuove professioni aiutare in questo? Dipende molto da quali sono i propri sogni e le proprie aspettative. Oggi è difficile poter fare una previsione e dire come sarà la propria vita tra 10 anni. Ciò non toglie che, se i lavori del futuro incontrano in qualche modo i tuoi interessi, tu non possa tentare questa strada.
Quali sono i lavori del futuro?
Partiamo dicendo che questa analisi è frutto di un accurato studio svolto dall’Istat – l’istituto delle Statistiche italiane – intitolato “L’impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale”
Leggi qui l’indagine completa di Istat
Il titolo dovrebbe già rendere chiara la direzione verso cui ci stiamo dirigendo. Ma analizziamo l’indagine nel dettaglio.
L’Istat si è occupata di analizzare tutte le branche professionali esistenti – un gran bel lavoro! – per capire quali di queste conosceranno nel prossimo periodo un aumento di richiesta. Secondo le stime si parla infatti di una richiesta superiore a 20000, che dovrebbe, in teoria, offrire lavoro a più di un milione e mezzo di persone.
Il problema principale sta nel fatto che molte di queste professioni, almeno in Italia, non esistono, o in alcuni casi non sono ancora riconosciute. Questo è dovuto al fatto che i lavori del futuro sono nati e si sono sviluppati molto velocemente in seguito a cambiamenti di tipo tecnologico e digitale.
Esistono comunque anche altre categorie che sono invece già a pieno regime, e che conosceranno un ulteriore sviluppo nel prossimo decennio.
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I lavori del futuro: le professioni emergenti
Molti giovani, in Italia, sono stati in grado di sfruttare la cosiddetta quarta rivoluzione industriale per inventarsi o reinventarsi, trovando sbocchi lavorativi dove prima non esistevano.
Probabilmente ciò è dovuto anche alla commistione con il mercato del lavoro estero, grazie ai continui viaggi di formazione o personali che i giovani intraprendono. Entrare in contatto con realtà diverse ha consentito di conoscere opportunità prima sconosciute.
La prima professione è il Business celebrity builder e il personal brander. Con queste espressioni prese in prestito dal mondo anglosassone – abituatevi, si tratta di un elenco british – si intende un professionista che ha come scopo quello di costruire una reputazione positiva per un brand. Al di là del classico ufficio stampa, questa figura si interfaccia anche con i consumatori/utenti/clienti del brand, ovviamente in stretta collaborazione con l’intero reparto marketing.
Spostiamoci ora nel reparto risorse umane, perché il prossimo dei lavori del futuro è il trainer. Non quello che ti dice quante flessioni fare, ma quello che si occupa di formare le nuove risorse in un’azienda.
Non si tratta di una mansione nuova – spesso le nuove leve vengono affiancati da tutor o responsabili – ma per la prima volta vediamo come emerga una figura professionale espressamente dedicata.
I Big Data
Veniamo alla terza professione già esistente, di cui avrete sicuramente già sentito parlare in questi giorni: si tratta del Big Data Analyst. Questa figura è responsabile del trattamento di un’ingente quantità di dati, provenienti per lo più dal digital. In sostanza, si occupa di rivenderle alle aziende.
Attenzione, questo avviene sempre e soltanto nel limite della legalità! Siamo noi, accettando le condizioni, i cookies e manifestando le preferenze sui social network a rilasciare questi dati.
Strettamente collegata a questa figura è quella del responsabile della protezione dei dati, o DPO in gergo tecnico. A seguito dell’approvazione della nuova legge sulla privacy, che entrerà in vigore tra pochi giorni, le aziende devono adottare una serie di accorgimenti per regolarizzare la loro posizione.
Il DPO è una figura centrale, anche se non obbligatoria per tutte le aziende. Suo è il compito di assicurarsi il rispetto da parte dell’azienda della normativa e dei dati in suo possesso. Svolge quindi non solo una funzione di tutela dell’azienda nei confronti della legge, ma anche di tutela della comunità e della privacy.
I lavori del futuro: le professioni perdenti
L’indagine dell’Istat ha quindi individuato nel mondo digital lo sbocco professionale più corposo nei prossimi anni. Ovviamente, però, non ricopre tutta la categoria: molte professioni di assistenza formativa e sanitaria, ad esempio, sono destinate a una crescita in egual modo.
Accanto a questo segno positivo abbiamo anche il rovescio della medaglia, ossia quelle mansioni per cui la richiesta è calata talmente tanto da far pensare a un’estinzione in un futuro relativamente breve.
Quali sono? Si tratta perlopiù – secondo l’indagine Istat – di mansioni legate a settori già in crisi, come quello dell’edilizia: muratori, manovali ecc.
Sembra inoltre che anche quelle mansioni relative alla vita in ufficio siano destinate presto o tardi a scomparire. Parliamo di segretari, contabili e operatori immissione dati.
Ciò è probabilmente dovuto al fatto che queste funzioni sono prese in carico sempre più dai computer, rendendo superflua la presenza di una figura dedicata.
Che fare?
Cosa ne pensate di questa carrellata di mestieri fiorenti e morenti? Il mondo del digital ha certamente creato una serie di opportunità laddove prima non esistevano, ma ha d’altra parte eliminato delle mansioni che sono ora completamente automatizzate.
Non sappiamo se queste previsioni si riveleranno esatte o se invece il futuro ci riserva delle sorprese anche in materia di mercato del lavoro.
Quel che è certo è che la situazione è in costante evoluzione, e probabilmente la corsa del mondo digital non si fermerà a breve.
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