Stop al lavoro solo per conoscenza diretta

Tratto da nuvola.corriere.it – di Francesco Giubileo


Qualche settimana fa il ministro del lavoro Giuliano Poletti, con la battuta “per cercare lavoro meglio il calcetto del curriculum”, ha provocato un acceso dibattito. Tuttavia, se l’intento era quello di definire che il mercato italiano si muove più per relazioni/segnalazioni che attraverso canali di reclutamento “formali” (Centri per l’Impiego o Agenzie private del lavoro), questa considerazione è assolutamente corretta e certamente non rappresenta una novità nel palcoscenico nazionale.

È bene ribadire che, in questo caso, stiamo parlando delle segnalazioni, anche informali, tra ex-colleghi o ex-compagni di scuola/università che nulla hanno a che vedere con le classiche “raccomandazioni” o forme di lottizzazione, frutto spesso di relazioni famigliari che non prendono in considerazione i principi di merito e le competenze in possesso del candidato.

Tale differenza tra segnalazioni e raccomandazioni richiama la ricca letteratura sociologica del cosiddetto “capitale sociale”, argomento trattato da importanti autori come Coleman o Granovetter, cui si attribuiscono i termini legami forti e legami deboli.

Schermata 2017-05-02 alle 19.21.26In Italia, come mostra la tabella Excel, la conoscenza diretta pesa tantissimo a causa del numero elevato di micro, piccole e medie imprese, le quali rappresentano il 94% del totale.

Da tale tabella emerge chiaramente che più aumenta la classe dimensionale dell’impresa più aumenta il ruolo informale dei sistemi interni aziendali (DB Aziendali) e delle Società di Selezione.

Dall’analisi scaturisce quindi una questione centrale che necessita di una risposta: come costituire una rete “formale” anche per micro, piccole e medie imprese? È possibile creare un intermediario a favore di queste tipologie d’impresa?

La possibilità di svincolare le MPMI dall’effetto della conoscenza diretta, secondo la letteratura (si veda: Meliciani V. e Radicchia D., 2009, L’intermediazione informale in Italia: è vantaggioso risparmiare sui costi di ricerca di un lavoro?, Studi Isfol n. 5, Roma), è un vantaggio sia per le imprese che per i lavoratori: ai primi arrivano lavoratori maggiormente qualificati, ai secondi un reddito più elevato.

Da questa riflessione è nata l’esigenza della rete di Confartigianato Lombardia/Elfi di lanciare un portale dedicato alle piccole e medie imprese artigiane. Job Talent intende favorire, attraverso un’articolata rete di 14 sedi territoriali, l’incontro Domanda/Offerta di lavoro ed assistere i giovani che intendo aprire una Partita Iva.

A ciò si aggiunge un secondo aspetto di notevole importanza che riguarda Job Talent, quello di poter favorire la costituzione di relazioni e rapporti tra la scuola e l’articolato mondo delle filiere di piccole imprese artigiane lombarde, irraggiungibili per le Agenzie private del lavoro, Centri per l’impiego e Camere di Commercio (o perché disinteressate o perché non economicamente in grado di sostenere i costi delle consulenze offerte).

Tale capacità di porsi come interlocutore di 40 mila piccole aziende nella sola Lombardia rappresenta forse una delle novità più interessanti che nel 2017 riguarderà il mercato del lavoro e quasi certamente permetterà alla rete di Confartigianato e al suo braccio operativo Elfi di diventare un nuovo ed importante protagonista dei servizi per l’impiego.

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